La sfida del futuro? Ottimizzare

Ricordate le targhe alterne, le domeniche ecologiche senza auto, tutta la sequela di azioni intraprese dai comuni italiani negli anni ’80 e ’90 che avevano come obiettivo primario ridurre le emissioni delle auto e migliorare la qualità dell’aria che si respirava in città?

Non sono piÃđ gli stessi anni, ma la problematica non ÃĻ cambiata, tant’ÃĻ che quelle stesse azioni vengono ancora sporadicamente utilizzate nelle grandi città. Tutto sommato ÃĻ piacevole riappropriarsi degli spazi urbani, che avviene anche grazie ad una crescita costante delle piste ciclabili, delle ZTL, delle aree pedonabili, e piÃđ in generale di un modo di vivere la città piÃđ consapevole. Eppure queste non possono non essere considerate azioni-tampone, efficaci quanto dei palliativi, a fronte di una piÃđ intelligente fruizione dei servizi e delle strutture cittadine, e di una riorganizzazione in chiave green dei nostri spazi urbani.

CosÃŽ, se ieri si aspettava che il vento portasse via le polveri sottili, si rimaneva in coda alle poste per ore e ore ad attendere il proprio turno, o se ci si dimenticava di spegnere la luce del vialetto di casa (perchÃĐ proprio a tutto non si riesce a pensare), oggi, con i progressi della tecnologia e una maggiore coscienza ecologica, guidiamo auto ibride che si spengono e si riaccendono in maniera autonoma ad un semaforo, accumuliamo l’energia solare dai nostri tetti, controlliamo e facciamo operazioni sul nostro conto corrente da uno smartphone e accendiamo da remoto il climatizzatore di casa mentre siamo in riva al mare a goderci il tramonto.

ottimizzare risorse

 

In poche parole, oggi, il nostro approccio alla vita di tutti i giorni ÃĻ divenuto gradualmente proattivo, interattivo e soprattutto propedeutico al miglioramento del comfort abitativo ed urbano, e della qualità dei servizi e della loro sostenibilità, progettando e vivendo smart cities. Facciamo entrare sempre piÃđ nelle nostre case sistemi integrati di domotica e connessioni ultra veloci,  con l’obiettivo di sviluppare un’economia circolare e sostenibile, di ottimizzare risorse e strumenti quotidiani.

Oggi, a differenza di 30 anni fa, abbiamo la fortuna di poter attuare l’Efficientamento Energetico, ovvero un insieme di operazioni, riguardanti gli edifici, e non solo, attuate in modo organico nell’ottica di contenere i consumi energetici, migliorare la nostra qualità di vita, e ottimizzare il rapporto esistente tra fabbisogno energetico e livello di emissioni di CO2.

Una scelta doverosa e redditizia in termini ambientali ed economici, ma allo stesso tempo un lavoro impegnativo ed incessante sul piano operativo, che sta portando e porterà risultati concreti e tangibili di riconversione e riqualificazione urbana-abitativa. In alcuni casi queste conversioni sono già da ora evidenti, ma il fatto stesso che si notino ancora come cattedrali nel deserto indica come non siano ancora sufficientemente diffuse e forse ancora non pienamente qualitativamente soddisfacenti.

Una sfida per il futuro che ÃĻ già presente e che porterà a pensare, ad amplificare e a moltiplicare i nostri sforzi e le nostre azioni in funzione di quel che oggi ÃĻ utile ma non deve essere statico, ma bensÃŽ dinamico.

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