Vogliamo raccontarvi perché lo sconto in fattura e la cessione del credito a banche e intermediari finanziari rappresentano una rivoluzione nel panorama degli investimenti energetici.
Si tratta di strumenti di detrazione fiscale che permettono di liberare il contribuente dal pagamento diretto del prezzo dell’intervento di riqualificazione degli immobili.
Finora, il cliente che era in possesso dei requisiti di accesso all’Ecobonus 110%, 65%, 50%, al Sismabonus, al Superbonus o al Bonus Ristrutturazione, doveva pagare l’impiantista per poi ottenere una restituzione dell’importo corrisposto mediante tramite un meccanismo decennale di ricalcolo della detrazione fiscale.
Per esempio: se il sig. Melis sceglieva di costruire un impianto fotovoltaico sul tetto della propria villetta per un valore di 10.000€ sfruttando l’Ecobonus 50%, l’Agenzia delle Entrate procedeva alla restituzione del 50% di quanto speso in 10 anni (ossia 5.000€), tramite delle detrazioni sulle tasse IRPEF versate allo Stato (500€ all’anno).
In questo caso, il limite era quello di dover liquidare all’impresa la cifra pattuita entro la fine dei lavori, per vedersi restituire in seguito i soldi, nella forma di un minor prelievo di tasse.
Il motivo per cui questi strumenti sono stati introdotti è stato quello di alleggerire il contribuente dal pagamento immediato della cifra pattuita per i lavori: in che modo?
Riprendiamo l’esempio precedente per spiegare come funzionano lo sconto in fattura e la cessione del credito.
Il sig. Melis oggi può scegliere:
– nel caso dello sconto in fattura, spenderebbe di tasca sua solo 5.000 € mentre il restante 50% dei 10.000 € lo anticiperebbe l’impresa che a sua volta lo recupererebbe pagando meno tasse in futuro.
– nel caso di cessione del credito, invece di chiedere lo sconto direttamente dall’impresa, il sig. Melis potrebbe pagare l’impresa e presentare le fatture ad un istituto finanziario per cedergli il credito.
La potenza di questi strumenti è rappresentata dalla possibilità di cedere illimitatamente il credito agli intermediari finanziari.
Siccome sappiamo che le banche non sono istituti di beneficienza , c’è da chiedersi cosa ci guadagnano!
La risposta è semplice ed è nascosta nel meccanismo di funzionamento della detrazione.
Se il sig. Melis accede al bonus del 110%, le banche gli anticipano il 100% che recuperano nei seguenti 5 anni, guadagnando altresì anche quel 10% di cui il sig. Melis non approfitta, perché preferisce non spendere i soldi di tasca sua.
Ma fino a quando è possibile sfruttare questa imperdibile occasione?
Lo sconto in fattura e la cessione del credito sono validi per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 e interessano tutti i bonus dell’Agenzia delle Entrate, fatta eccezione per il bonus mobili e il bonus verde.
Per quanto riguarda il Superbonus 110%, addirittura si parla di tutto il 2022.
Quali sono i principali vantaggi offerti da questi strumenti di detrazione fiscale?
– Puoi realizzare alcuni interventi pagando poco o addirittura non pagando nulla (“gratis”).
– Puoi sfruttare lo sconto in fattura anche se sei senza soldi (“incapiente”).
– Puoi scegliere come modulare lo sconto concordando un ad un trattamento “parziale” per alleggerirti solo di una part, per farti restituire l’altra sotto forma di detrazione.
Quali sono i termini per beneficiare di questi strumenti?
Lo sconto in fattura è applicabile per le spese sostenute già da luglio 2020 e per quelle che verranno effettuate fino a 30 giugno 2022.
Per i privati si deve far riferimento al criterio di cassa: non conta quando siano iniziati i lavori, ma è importante la data del pagamento della prestazione.
Per le imprese individuali, le società e gli enti commerciali, si dovrà fare riferimento, invece, al criterio di competenza come chiarito dalla circolare dell’Agenzia Entrate nr. 2/E/2020), quindi farà fede la data di fine lavori, indipendentemente dall’avvio e dalla data dei pagamenti.
A noi questi strumenti ci piacciano e ve li rendiamo accessibili in modo semplice!