A partire dagli anni â80 del secolo scorso, quella che oggi chiamiamo Intelligenza Artificiale viene definitivamente sdoganata e accettata da tutti come realtà , a cui bisogna far spazio nella propria vita e casa in quanto veicolo necessario del progresso. Lasciando quindi entrare nel quotidiano computer e robot, sia come compagni di gioco che come aiutanti nello studio e nel lavoro, videogiochi, calcolatori e prodotti hi-tech sono diventati gli strumenti eletti per gestire diversamente il nostro tempo.
Famiglia, società , lavoro, intrattenimento. Nessun aspetto della vita moderna ÃĻ stato escluso, ed ecco che, dopo i muscoli bionici dellâuomo da Sei Milioni di dollari e della donna Bionica, anche i cervelli elettronici diventano protagonisti delle trame cinematografiche e televisive, come accade sempre quando avviene qualcosa di importante nella vita reale, ma ovviamente in versione âintrattenimentoâ. Se infatti nelle famiglie ânormaliâ i microchip e le sempre piÃđ presenti digitalizzazioni sono solo uno strumento moderno per raggiungere obiettivi pratici (cucinare, fare calcoli, creare documenti, contattare qualcuno), in quelle âspecialiâ i robot conquistano un posto da protagonisti, catalizzando affetti ed attenzioni.
à il caso di Vicki (in lingua originale V.I.C.I., Voice Input Child Identicant, traducibile come âreplicante di bambino comandato con la voceâ), protagonista della fortunata serie americana conosciuta in Italia come “Super Vicky”, un robot con le sembianze di una bambina di circa 10 anni, progettato e costruito con lo scopo di assistere i bambini portatori di handicap. Come tutte le nuove tecnologie, perÃē, va prima rodato, ed ecco che Vicki diventa a tutti gli effetti un membro della famiglia del suo inventore, Ted.
Vicky non mangia, non piange, ha la forza di cento culturisti insieme. PuÃē sollevare e trasportare oggetti di qualunque peso e misura, ma solo fino a quando non le si scaricano le batterie. Allora, la sua voce metallica inizia a rallentarsi e cosÃŽ pure i movimenti, e âsi riponeâ in piedi nel ripostiglio (accanto alla scopa elettrica!) e chiude gli occhi, in ricarica, fino al mattino successivo.
Vicky ÃĻ una sorta di Pinocchio in chiave moderna, che perÃē non vuole diventare âuna bambina veraâ, ma solo mettere a disposizione di tutti le sue doti risolutrici di intelligenza artificiale. Un automa-eroina in chiave romanzata che ci aiuta a capire cosâÃĻ e a cosa serve la domotica, e qual ÃĻ la sua importanza nella vita quotidiana, importanza che sta diventando sempre maggiore col passare non degli anni, ma dei mesi.
Dunque, cosâÃĻ la domotica?
Il termine domotica deriva dallâunione della parola latina domus (casa) e quella greca ticos (che identifica le discipline pratiche, messe in azione; pensiamo alla parola atletica) ed indica lo studio e lâapplicazione di tecnologie volte a migliorare la qualità della vita, il comfort e lâefficienza nelle case, negli uffici e nei luoghi frequentati dallâuomo.
Si tratta di una scienza multidisciplinare, che comprende ingegneria, informatica, elettronica, architettura e telecomunicazioni. Non ÃĻ pensabile parlare di domotica senza includere un gran numero di discipline e tecnologie concomitanti. Normalmente, queste tecnologie sono volte ad automatizzare alcuni processi allâinterno dellâabitazione in base a determinati eventi, ottimizzando i consumi e garantendo una maggiore comodità per chi ci abita; in sostanza, una casa domotica ÃĻ una casa sicura, comoda ed efficiente.
Wow! Ã veramente pazzesco cosa si possa realizzare con la tecnologia
articolo davvero interessante! Grazie