Il paradosso dell’eolico: corsa ad ostacoli burocratici.

Chi l’ha detto che il vento non incontra ostacoli sul suo percorso?

A puntare i riflettori su un tema caldissimo ÃĻ l’Anev: nel quadro istituzionale attuale esistono ancora troppi ostacoli di origine burocratica che rallentano l’evoluzione dell’eolico.

La nascita del ministero della Transizione ecologica e del Comitato interministeriale per la transizione ecologica pur rappresentando un elemento propulsivo, risulta essere abbastanza per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione posti dall’Ue al 2030.

Non c’ÃĻ Transizione senza Semplificazione.

Questo ÃĻ il monito: per poter attuare un piano istituzionale allineato alle imposizioni comunitarie che fissano una data precisa per il risanamento del Pianeta (cfr. 2050) occorre disporre di strumenti semplici e rapidi di intervento.

Nello specifico la richiesta ÃĻ quella di snellire l’iter delle riforme aventi come tema l’ampio spettro delle energie rinnovabili.

L’Associazione Nazionale Energia del Vento ha posto l’accento sulla esigenza di ripensare in modo piÃđ profondo le procedure autorizzative che spesso bloccano la costruzione di impianti destinati alla produzione di energia pulita.

Nella Giornata mondiale del Vento 2021 si ÃĻ parlato di “liberare l’energia eolica” attraverso un intervento corale che, mettendo d’accordo le varie correnti parlamentari, riesca a ridurre le tempistiche medie degli iter per la realizzazione degli impianti eolici.

Vi siete mai chiesti perchÃĐ oggi ci vogliono oltre 5 anni per costruire un impianto eolico, rispetto ai 6 mesi previsti dalla normativa?

Bene! Il blocco ÃĻ causato da querelle tra i decisori, nel senso che coloro che sono chiamati a decidere ai vari livelli istituzionali si ostacolano a vicenda per questioni spesso non strettamente legate all’oggetto della decisione ossia gli impianti rinnovabili.

Per questo motivo si chiede che il superamento dei contrasti istituzionali avvenga seguendo regole chiare e indicazione precise ma soprattutto di settore.

Pretendere di realizzare la transizione ecologica senza una radicale revisione degli strumenti normativi ed autorizzativi per la costruzione di queste opere significa condannare il nostro paese ad una ancora piÃđ onerosa rincorsa agli obiettivi comunitari.

Questi sono i motivi che hanno spinto alla realizzazione di una sezione nel “Piano nazionale di ripresa e resilienza” dedicata alla semplificazione delle procedure burocratiche.

La sottosegretaria alla Transizione ecologica Ilaria Fontana rassicura che “nel decreto governance” verrà inserita “una semplificazione atta a snellire l’iter burocratico autorizzativo”.

Fa da eco la vicepresidente della commissione Ambiente alla Camera e capogruppo di Facciamo ECO, Rossella Muroni, la quale osserva che il decreto Semplificazioni “diventa un’occasione che non possiamo perdere. Anche per superare gli ostacoli non tecnologici alla transizione ecologica” dovuti in gran parte al fatto che “le imprese” sono state lasciate sole “a dirimere questioni con i territori, cosa che a loro non compete”.

Leggi tutto

L’altalena delle Rinnovabili: si espandono ma non si riducono le emissioni.

La nuova elettricità: la IEA rivede le sue stime a rialzo per le rinnovabili.
C’ÃĻ chi non riesce ancora a crederci, ma il 90% della nuova generazione di elettricità nel 2020 ÃĻ stata sfornata da fonti rinnovabili.

Il trainer del mercato? Naturalmente ÃĻ la Cina!
Ma seguono con pochissimo distacco anche Stati Uniti ed Europa.

L’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) nel suo report di aggiornamento “Renewable energy market update 2021” rilasciato l’11 maggio, rivede al rialzo il trend per le rinnovabili nel mondo nei prossimi anni.

La crescita di almeno due settori chiave delle rinnovabili – eolico e solare – viene prospettata con un + 25%: stime che tengono conto della capacità e della velocità di espansione rispetto a peridi antecedenti alla stessa pandemia.

Citiamo qualche dato: la capacità installata di elettricità rinnovabile nel 2020 (si parla di circa 280 gigawatt) ÃĻ aumentata del 45% rispetto al 2019.

Questo balzo in avanti ÃĻ “destinato a diventare una nuova normalità”, anche grazie ai progetti che consentiranno di installare 270 gigawatt nel 2021 e 280 gigawat nel 2022.

Il report chiarisce come le energie rinnovabili abbiano contribuito a produrre il 90% della nuova generazione di elettricità globale nel 2020: tale dato ÃĻ destinato a protrarsi anche in ciascuno dei prossimi due anni.

L’ottimismo di Fatih Birol ÃĻ contagioso: “una massiccia espansione dell’elettricità pulita ÃĻ essenziale per dare al mondo la possibilità di raggiungere i suoi obiettivi di neutralità climatica”.

Tuttavia, proviene dalla stessa IEA un monito importante attraverso il suo nuovo rapporto speciale intitolato “Financing Clean Energy Transitions in Emerging and Developing Economies”.

Nel documento si afferma che bisogna aumentare gli investimenti annuali in energie pulite nelle nazioni in via di sviluppo nel tentativo di raggiungere i mille miliardi di dollari entro il 2030.

Questo suggerimento permette di interpretare correttamente i dati derivanti dal trend in crescita delle rinnovabili e dalle operazioni per raggiungere gli obiettivi dell’agenda 2030, sforzi unanimemente proiettati a raggiungere il traguardo delle emissioni zero entro il 2050.

Questi investimenti devono perÃē essere indirizzati a creare e produrre tecnologie pulite, come evidenzia l’Agenzia in una nota di sintesi del rapporto pubblicata in collaborazione con la Banca Mondiale e il World Economic Forum.

Anche l’Italia fa la sua parte nella crescita delle rinnovabili, lo confermano i dati dell’Osservatorio FER realizzato da ANIE Rinnovabili, associazione di ANIE Federazione, sulla base dei dati GaudÃŽ di Terna.

Nello specifico bisogna osservare quanto segue.

Nel Fotovoltaico il 2021 si preannuncia un anno con tendenze a rialzo: le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di potenza sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, mentre quelle con il maggior decremento sono Liguria, Marche e Sicilia.

Nell’Eolico, attualmente solo la Calabria ha registrato un incremento del 33% rispetto all’anno passato, grazie all’attivazione di un impianto da 21 MW nella provincia di Cosenza; la diffusione territoriale, in ogni caso, si concentra nelle regioni del sud Italia.

Nell’Idroelettrico si registrano risultati poco confortanti con un decremento del 79% rispetto all’anno passato; la geo-localizzazione degli impianti sorride il nord Italia.

Va ricordo che in Italia diversi sono i documenti fissano gli obiettivi da raggiungere in tema di rinnovabili: il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, che perÃē andrà presto aggiornato), la Strategia nazionale di lungo termine sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

Nonostante gli sforzi nazionali, l’Ispra – in base agli ultimi dati disponibili – frena gli entusiasmi affermando che nel 2021 i gas serra risultano in salita dello 0,3%: conseguenza della ripresa economica o della carenza di strutture e tecnologie idonee a ridurre al minimo le emissioni?

Ai posteri l’ardua sentenza!

Leggi tutto

Materie prime alle stelle: il Governo cerca di salvare la crescita del Fotovoltaico.

La questione ÃĻ semplice ed ÃĻ grave: già dai primi mesi del 2021 si registra un sintomatico aumento del costo dei moduli solari di circa il 18%.

Dato significativo se posto a confronto con il calo del 90% registrato nel decennio precedente.

A monde del problema sta l’effetto domino, che si sta abbattendo da un settore all’altro, dovuto ai rincari registrati nella produzione e vendita delle materie prime quali acciaio, rame, ferro, legno e soprattutto polisilicio.

I primi ad avvertire ila crisi sono stati i costruttori edili che hanno lanciato l’allarme al governo attraverso l’Ance manifestando l’insostenibilità economica del trend dei rialzi.

Non si tratta perÃē di una complicazione generata soltanto dai prezzi: alcuni materiali iniziano ad essere irreperibili, rallentando notevolmente la progressione dei lavori di filiera.

Qualche numero: l’acciaio ha subito un rincaro del 150% mente il polietilene di circa il 129%.

Ed il polisilicio?

Per i meno esperti, il polisilicio ÃĻ una forma raffinata di silicio impiegata prevalentemente per la costruzione dei pannelli solari e proprio attorno a questo materiale indispensabile ruota l’intera vicenda.

Il meccanismo critico che ha innescato il rallentamento della crescita del fotovoltaico ÃĻ legato da un lato al rapido aumento della domanda di polisilicio e dall’altro alla sua irreperibilità: situazione questa che ne ha fatto schizzare il prezzo fino a 21,16 euro al chilo.

Stando ai dati forniti da PVInsights, neanche un anno fa la stessa quantità di polisilicio aveva un valore di 5 euro e si prevede che fino alla fine del 2022 i prezzi resteranno su livelli alti.

Per il 2021 non sarà tutto rosa e fiori per il rinnovabile solare: secondo gli analisti di BloombergNEF, i governi devono prepararsi all’eventualità che l’eliocentrismo energetico nel breve periodo possa non costituire l’alternativa piÃđ economica.

I consulenti del Mint, affermano che i paesi piÃđ colpiti dalla crisi di settore saranno la Cina (dove si concentra piÃđ dell’80% dell’offerta mondiale di polisilicio), l’India e gli Stati Uniti: l’Europa subirà l’effetto domino che metterà a rischio una serie di progetti.

Il fenomeno globale viene avvertito anche in Italia, dove a rischiare maggiormente ÃĻ lo strumento del Superbonus.

Il Governo perÃē sta elaborando una soluzione che coinvolge l’economia circolare, come spiega il viceministro dello Sviluppo Economico,.

Il Superbonus 110% si ÃĻ rivelato un ottimo traino per l’economia nazionale, facendo registrare negli ultimi due mesi un incremento degli interventi di ristrutturazione del 376%: una boccata di aria fresca per gli indici occupazionali.

L’aumento dei prezzi, rischia di rallentare il trend positivo determinando una drastica riduzione della marginalità per le imprese, che si troveranno a dover sfoltire il proprio team ed a rallentare le attività di impianto.

Il viceministro Pichetto Fratin ha rivelato le strategie adottate a settembre dalla Commissione Europea per contrastare questo improvviso e repentino mutamento delle condizioni economiche.

La prima reazione ÃĻ stata quella di presentare il “Piano d’azione sulle materie prime critiche” il quale prevede l’individuazione di una lista delle materie critiche avente l’obiettivo di migliorare le dinamiche del commercio internazionale e contrastare le distorsioni degli scambi per la sicurezza degli approvvigionamenti.

La seconda soluzione ÃĻ stata quella di costituire la “Alleanza per le materie prime”, all’interno della quale gli Stati membri elaboreranno strategie per incoraggiare l’economia circolare, aumentare i fornitori, rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo per la ricerca di nuovi giacimenti e materiali sostitutivi.

Il Governo si ÃĻ impegnato a garantire l’aggiornamento annuale dei prezzari cui fare riferimento nell’ambito dei contratti pubblici e ad individuare nuove forme di approvvigionamento sostenibile come antidoto definitivo ai rincari.

Leggi tutto