Italia top Player nella green tech innovation
Lo studio condotto in sinergia tra EPO e IEA, intitolato âbrevetti e transizione energeticaâ, ci riempie di orgoglio perchÃĐ attesta la crescita del Bel Paese nellâultimo decennio in materia di green tech innovation.
Ma procediamo con ordine.
L’Italia ÃĻ il 4° player europeo e il 9° globale per numero di brevetti in energia pulita, questo perchÃĐ il 7,6% di tutti i progetti innovativi italiani riguarda tecnologie per lâenergia pulita.
Allâinterno di questo paniere, geotermia, solare termico, edilizia e trasporto ferroviario e combustione, rappresentano i settori di maggiore specializzazione dellâItalia, la quale destina il 34% di tutti gli sforzi di settore alla individuazione di strumenti innovativi abilitanti: batterie, idrogeno, smart grid, sistemi di cattura del carbonio.
Tradotto in termini piÃđ semplici, la fetta piÃđ grande dei progetti ÃĻ quella dedicata alle soluzioni a impatto zero.
I nuovi driver dellâinnovazione sono le grandi aziende presenti sul nostro territorio (quali Fiat Chrysler, Eni, Leonardo, Magneti Marelli, Sind International ecc.), che investono notevoli capitali per realizzare prodotti idonei allo sfruttamento della âclean energyâ in settori dove le emissioni sono difficili da abbattere (es. trasporto).
Nel rapporto non si tessono solo lodi.
Per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici entro il 2050, ÃĻ necessario un cambio di passo.
Questo ÃĻ il monito!
âLa transizione energetica necessaria per mitigare i cambiamenti climatici rappresenta una sfida di enorme portata e complessità â ha affermato il Presidente dellâEPO, AntÃģnio Campinos â Questo rapporto ÃĻ un chiaro invito allâazione per intensificare la ricerca e lâinnovazione in nuove tecnologie energetiche a basse emissioni di carbonio e migliorare quelle esistenti. Pur rivelando alcune tendenze incoraggianti nei Paesi e nei settori industriali, comprese le principali tecnologie trasversali, sottolinea la necessità di accelerare ulteriormente lâinnovazione nelle tecnologie energetiche pulite, alcune delle quali sono ancora solo emergentiâ.
Il vero problema, perÃē, ÃĻ quello evidenziato dal Direttore esecutivo dellâIEA, Fatih Birol, âcirca la metà delle riduzioni delle emissioni per arrivare allo zero netto entro il 2050 potrebbe dover provenire da tecnologie che non sono ancora sul mercatoâ.
Questa riflessione fa seguito al documento âGlobal Energy Reviewâ in cui lâInternational Energy Agency descrive uno scenario desolante: stima che le emissioni globali di CO2 legate allâenergia siano destinate ad aumentare di 1,5 miliardi di tonnellate nel 2021; si tratta del secondo piÃđ grande aumento della storia (il primo, nel 2010, ÃĻ stato il preludio alla crisi finanziaria globale del 2008-2009).
Solo unâazione politica concentrata verso lo sviluppo e lâapplicazione di tecnologie energetiche a basse emissioni di carbonio, purchÃĐ concordata globalmente, puÃē determinare una forte accelerazione dellâinnovazione nellâenergia pulita.
Fortunatamente, alcuni paesi sembrano muoversi sulla direzione giusta!
il Patents and Energy Transition conferma infatti che Stati Uniti e Paesi europei stanno collaborando a livello transfrontaliero per sviluppare green technologies, evidenziando come la cooperazione internazionale e la condivisione delle conoscenze sia lâunica via per accelerare gli sforzi di ricerca e sviluppo e raggiungere gli obiettivi del 2050.